A novembre 2020 il World Food Programme (WPF) ha evidenziato che la parte meridionale del Madagascar è sull'orlo di un disastro umanitario (https://www.wfp.org/stories/madagascar-drought-and-covid-19-push-15-million-people-brink), con 1 milione e mezzo di persone (circa la metà della popolazione della zona) in emergenza per mancanza di cibo, incluse 75.000 donne incinte e donne in allattamento. Tutto ciò a causa della crisi innescata dalla Covid-19 e dalla siccità causata dall'anticipo della stagione secca.
Ci sono persone che scavano nella sabbia senza trovare acqua. A volte occorre percorrere chilometri tra i villaggi per trovare un po' di acqua.
Si stima che 100.000 bambini siano a rischio malnutrizione, di cui circa 19.000 in condizioni critiche.
In settembre 2020 il WFP ha iniziato la sua azione di supporto soccorrendo circa 100.000 persone, di cui circa 2.000 bambini in età scolare.
Senza acqua l'agricoltura è in crisi, quindi manca il cibo del quale si privano i genitori per darne ai figli.
La situazione economica critica per la siccità è complicata dal blocco delle attività dovuto alla Covid-19 e colpisce anche i bambini privandoli della possibilità di andare a scuola.
Un ulteriore segno della grave crisi è l'incremento del lavoro minorile: i bambini cercano di svolgere qualche lavoro per aiutare i genitori a procurarsi del cibo.
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